Esame dei nervi cranici

Materiale didattico: Prof. Gualtiero Gandini

L'esame dei nervi cranici consiste nella valutazione della funzionalità del tronco cerebrale e dei singoli nervi. Fa eccezione il test di risposta alla minaccia, in cui viene valutata la funzione visiva periferica e centrale e le risposte ad essa integrate.

 
 

Riflesso palpebrale

Si evoca stimolando con la punta di una pinzetta o con le dita il canto mediale e laterale delle palpebre. La risposta riflessa evocata è una chiusura delle palpebre.
L’informazione sensitiva è portata al tronco cerebrale dalle fibre del nervo trigemino (branca oftalmica per il canto mediale, branca mascellare per il canto laterale dell’occhio). La risposta motoria avviene per mezzo delle fibre efferenti del nervo facciale.

 
 

Risposta alla minaccia

La risposta al gesto di minaccia si valuta chiudendo un occhio e mimando un gesto aggressivo con il palmo della mano, avendo cura di non avvicinarsi troppo all’occhio del paziente. Quest’ultimo accorgimento serve a evitare una stimolazione sensitiva della cornea da parte dello spostamento d’aria anziché evocare una risposta conscia. La risposta consiste in un ammiccamento dell’occhio stimolato e a volte anche del controlaterale. Una mancata risposta alla minaccia non significa necessariamente che l’animale è cieco.
La risposta al gesto di minaccia valuta l’integrità di una via neuroanatomica molto lunga, che attraversa incrociandosi praticamente tutte le strutture del SNC intracranico, dalla retina alla corteccia occipitale, al cervelletto e al tronco cerebrale.

 
 

Riflesso pupillare

Il riflesso si valuta ponendo in ambiente semibuio una sorgente luminosa davanti all’occhio da valutare. Il riflesso pupillare provoca non solo la costrizione della pupilla dell’occhio stimolato (miosi diretta) ma, in minor misura, anche quella della pupilla dell’occhio controlaterale (miosi consensuale).
Il riflesso pupillare valuta l’integrità della retina, del nervo ottico e della componente parasimpatica del nervo oculomotore che innerva i muscoli costrittori della pupilla.

 
 

Prova del batuffolo di cotone

Si lascia cadere un batuffolo di cotone davanti a un occhio dell'animale, con l'accortezza che la traiettoria si sufficientemente laterale da cadere solamente nel campo visivo dell'occhio che si sta esaminando. La risposta consiste nel movimento della testa da parte dell'animale per seguire la triettoria del batuffolo fino al suolo.

Questa prova valuta l’integrità di una via neuroanatomica molto lunga, che attraversa incrociandosi praticamente tutte le strutture del SNC intracranico, dalla retina alla corteccia occipitale, al cervelletto e al tronco cerebrale.

 
 

Strabismo

I movimenti oculari devono essere sincroni. È però necessario differenziare lo strabismo neurologico da uno strabismo non neurologico, legato generalmente ad alterazione della forma delle orbite.
Lo strabismo ventrale è dovuto a paralisi del nervo oculomotore (NC III), quello mediale a un deficit del nervo abducente (NC VI), mentre lo strabismo rotatorio è dovuto a deficit del nervo trocleare (NC IV).

 
 

Anisocoria

È importante valutare la simmetria del diametro pupillare. Questo dipende dal grado di illuminazione ambientale, ma deve essere uguale nei due occhi. Una situazione di asimmetria è detta anisocoria e si potrà distinguere in questo caso una pupilla miotica (più ristretta) e una midriatica (più dilatata). La pupilla miotica potrebbe essere accompagnata da ptosi palpebrale superiore, enoftalmo e procidenza della terza palpebra: l'insieme di tali segni costituisce la sindrome di Horner.

 
 

Nistagmo

Il nistagmo fisiologico viene evocato facendo muovere da un lato all’altro, per circa 180°, la testa del paziente e osservando i movimenti degli occhi.
I movimenti dei globi oculari avvengono in ultima istanza per l’azione dei nervi oculomotore, trocleare e abducente.

 
 

Sensibilità del viso

La sensibilità del viso si valuta con l’ausilio di una pinzetta che viene fatta gentilmente passare sulle labbra dell’animale, provocando un ammiccamento o una risposta volontaria (praticamente mai una contrazione delle labbra) ma soprattutto sull’orifizio delle narici, considerata la zona sensibile del volto per eccellenza.
L'esame della sensibilità del viso si effettua soprattutto per valutare la funzionalità del nervo trigemino (NC V).

 
 

Sensibilità dell'orecchio

La sensibilità delle citate strutture dell’orecchio si valuta applicando una delicata stimolazione mediante l’uso di una pinza. Questo stimolo provoca una reazione conscia dell’animale, caratterizzata dallo scuotimento più o meno violento della testa.
L'esame della sensibilità dell'orecchio si effettua per valutare la funzionalità di fibre che viaggiano nel nervo facciale (NC VII, sensibilità della parte interna del padiglione auricolare) e nel nervo vago (NC X, sensibilità del condotto uditivo esterno) e si rendono al nucleo sensitivo somatico del trigemino.

 
 

Simmetria del viso

Tutti i muscoli pellicciai della testa sono innervati dal nervo facciale (NC VII). Quadri cronici di paresi unilaterale del nervo facciale possono essere accompagnati asimmetria del muso (leggera deviazione del tartufo ipsilateralmente alla lesione, ptosi labiale o palpebrale, posizioni anomale del padiglione auricolare, ecc.).

 
 

Tono mandibolare e riflesso di deglutizione

Per valutare il tono dei muscoli masticatori può essere utile forzare l'apertura del cavo orale e saggiare la resistenza offerta dal paziente. Se il tono risulta diminuito è verosimile un deficit della componente motoria della branca mandibolare del nervo trigemino (NC V).

Il riflesso di deglutizione si può evocare stimolando direttamente con le dita il dorso del terzo caudale della lingua, oppure stimolando gentilmente l’area esterna corrispondente all’orofaringe.
Questo riflesso valuta la funzionalità di un circuito che fa capo a due nervi di estrema rilevanza: il nervo glossofaringeo (NC IX) e il nervo vago (NC X). 

 
 

Motilità della lingua

Poiché in molti animali alla deglutizione seguono alcuni movimenti della lingua, il riflesso della deglutizione permette di valutare, in modo indiretto, anche la motilità di tale organo e quindi la funzionalità del nervo ipoglosso (NC XII). Paresi o paralisi del nervo si presentano con amiotrofia ipsilaterale e deviazione della lingua solitamente verso lo stesso lato della lesione.

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