Citologia esfoliativa

Materiale didattico: Prof. Giuliano Bettini
Video: Dott. Filippo Scarpa e Dott.ssa Silvia Sabattini

Allestimento di un preparato citologico da liquidi

Le cellule degli epiteli di rivestimento tendono a esfoliare naturalmente al termine del loro ciclo biologico e a raccogliersi nella cavità organica che rivestono, mescolandosi ai liquidi in essa contenuti. In condizioni flogistiche e neoplastiche questo comportamento risulta amplificato.
Il prelievo dei campioni viene effettuato con aspirazione tramite siringa (liquido peritoneale e pleurico nei versamenti cavitari, liquido cefalorachidiano, liquido articolare, ecc.) o con la semplice raccolta quando il fluido organico giunge a contatto con l’esterno (urina, latte, essudati, ecc.).
Qualsiasi campione liquido da sottoporre a valutazione citologica, se non processato immediatamente, deve essere conservato in EDTA, per permettere di preservare la morfologia delle cellule. La refrigerazione prolunga il lasso di tempo in cui si possono ottenere strisci leggibili.
La presenza delle cellule in sospensione in un mezzo liquido rende quasi sempre necessaria la concentrazione degli elementi cellulari, che generalmente è effettuata tramite centrifugazione, avendo cura di centrifugare ad un basso numero di giri (800-1000 per 10-15 minuti) per evitare danni meccanici alle cellule. Il sedimento ottenuto è poi strisciato su un vetrino portaoggetto. Conviene comunque sempre effettuare anche uno striscio tal quale del materiale prelevato per una valutazione della cellularità del fluido.

 

Prelievo citologico mediante esfoliazione provocata

La naturale tendenza delle cellule ad esfoliare può essere stimolata attraverso opportune modalità.

  • Lavaggio delle superfici mucose con una soluzione salina (lavaggio tracheobronchiale, delle cavità nasali, vescicale, ecc.). Il liquido ottenuto è poi raccolto e trattato come un fluido naturale.
  • Spazzolamento (brushing) mediante apposite attrezzature durante esami endoscopici.
  • Scarificazione/raschiato (scraping), effettuato utilizzando il dorso di una lama da bisturi o il bordo smusso di un vetrino. Da lesioni cutanee, mucose apparenti o tessuti ottenuti in sede chirurgica o autoptica.
  • Tamponi, da cavità non altrimenti raggiungibili (es. canale auricolare, vagina) o tragitti fistolosi.

Cane, brushing bronchiale

  • Impronta, ottenuta apponendo la superficie sezionata del tessuto da indagare su un vetrino, esercitando nel contempo una lieve pressione. Metodica utile per campionare tessuti, porzioni di organi, tumori asportati chirurgicamente o durante un'autopsia.

 

Campionamento citologico mediante raschiato

 

Campionamento citologico mediante impronta

 

Questo sito utilizza cookie tecnici, propri e di terze parti e cookie per la visualizzazione di video embedded di YouTube.com. Continuando la navigazione del sito, si accetta la nostra cookie policy.